Custodia Samsung-Apple-HTC - Capitolo 2, la guerra dei brevetti

Continuiamo a parlare del caso giudiziario in cui sono coinvolti Samsung, Apple e HTC. Le tre società condividono alcune cose e negli ultimi tre anni sono state una delle società più all'avanguardia. Nessun altro potrebbe dire che sia stato al livello tranne la stessa Nokia. Sony continua a crescere, ma al momento è ancora lontana dai vertici. Se prima vi dicevamo che Samsung aveva ottenuto il permesso di accedere ai dettagli relativi all'accordo raggiunto da Apple e HTC, ora vedremo quali misure hanno adottato i sudcoreani. E, a quanto pare, gli asiatici sembrano disposti a includere l'accordo raggiunto tra taiwanesi e americani nella causa legale che stanno avendo con la mela morsicata. Cioè si sarebbe potuto trovare qualcosa che potesse servire ad attaccare gli americani al processo. Come vi abbiamo spiegato questa mattina, l'intenzione di Samsung potrebbe essere quella, una volta pagata la multa di 1.000 milioni di dollari, di continuare a commercializzare i dispositivi che avrebbero dovuto ritirare dal mercato e addirittura di poterli utilizzare d'ora in poi. i brevetti dell'azienda americana che avrebbero violato.

Tutto questo in base al fatto che Apple è arrivata ad accettare un accordo simile con HTC, secondo il quale, se quest'ultimo paga, potrà utilizzare i propri brevetti. Dal momento che Samsung deve pagare la grossa multa, cercheranno di far corrispondere il pagamento di HTC per dispositivo venduto. Tuttavia, non tutto è così facile, il prossimo anno 2013 inizierà la nuova ondata di cause legali in cui Samsung e Apple inizieranno a lanciarsi piatti a vicenda.

Per ora, Apple ha voluto inserire nell'elenco dei dispositivi che violano i suoi brevetti per Galaxy S3, Galaxy Note 2, E Galaxy Nexus con 4.1 Android Jelly Bean. Ma recentemente Samsung ha anche aggiunto alcuni da parte sua, che presumibilmente violano i brevetti sudcoreani, il iPad Mini, la iPad «nuovo di zecca» e il iPod touch ultima generazione. Vedremo cosa succederà al processo del prossimo anno. Prima, a dicembre, i team legali di entrambe le società dovranno andare a chiarire i dettagli su cosa solleveranno nei diversi contenziosi che dovranno affrontare nel paese americano.

Insomma, non resta che aspettare che un giorno decidano di raggiungere un accordo e smettano di fare del male a tutti: a se stessi e ai consumatori.