Instapaper chiude temporaneamente in Europa a causa del nuovo regolamento

instapaper chiude

Instapaper chiude temporaneamente in Europa. La popolare applicazione per leggere gli articoli in seguito e il principale concorrente di Pocket Non è stata in grado di adeguarsi alla nuova normativa europea ed è costretta ad annullare il servizio per un po'.

Instapaper chiude temporaneamente in Europa: colpa del GDPR

Instapaper è probabilmente il secondo servizio più popolare da cui leggere gli articoli successivi Android. Superato solo da Pocket, l'applicazione è attualmente a un bivio, dato che con meno di 24 ore di preavviso chiude temporaneamente in Europa a partire da oggi, 24 maggio 2018.

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Nella sua dichiarazione, che puoi vedere nello screenshot qui sopra, Instapaper chiarisce che la chiusura è temporanea mentre continuano ad adeguarsi alle nuove normative europee sulla protezione dei dati che inizieranno ad applicarsi da domani, 25 maggio 2018. Anche se dicono che sperano di tornare presto, la verità è che l'avviso viene prodotto meno di ventiquattro ore in anticipo e non sono nemmeno in grado di fornire una data stimata.

Il movimento, ovviamente, solleva alcune domande, poste dal Utente Twitter che ha rilevato la notifica in primo luogo. Si ricorda che l'applicazione è stata acquistata da Pinterest e che le nuove normative richiedono di chiarire quali dati si hanno sugli utenti. Pertanto, sorgono domande su che tipo di dati e con chi li condividi. Instapaper.

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GDPR: al via domani il nuovo regolamento europeo

Probabilmente negli ultimi giorni hai ricevuto molte email da praticamente tutti i servizi a cui sei registrato. Tutti parlano della stessa cosa: gestione dei dati e privacy nel quadro del nuovo regolamento europeo. GDPR è l'acronimo di General Data Protection Regulation. Impone una maggiore trasparenza da parte delle aziende, che possono essere soggetti a multe salate se non rispettano le regole.

Citando i nostri colleghi di Zona ADSL, "Se un'azienda europea non opera secondo il GDPR, rischia una multa fino a 20 milioni di euro o il 4% del suo fatturato annuo"; che sta causando la chiusura di alcuni servizi in Europa, il blocco dell'accesso ai cittadini o lo spostamento dei server. Viene da chiedersi che tipo di pratiche vengono svolte dalle aziende che optano per queste ultime due opzioni invece di investire in miglioramenti per la privacy dei propri utenti.


  1.   Tino Gomez (Nova6K0) suddetto

    Molte aziende stanno facendo l'idiota. Spostare i server non cambia assolutamente nulla. Perché rispetto a quella che era la Direttiva 95/58/CE (che sarà sostituita dal Regolamento (UE) 2016/679 o Regolamento generale sulla protezione dei dati o RGPD che entrerà in vigore domani) che si basava solo sull'origine dei dati. Il RGPD non è solo i dati ma gli utenti. In altre parole, se hanno utenti in Europa, indipendentemente da dove sono archiviati i dati, continueranno a dover rispettare tale RGPD.

    Salu2